La ricerca
Da iniziali studi su un piccolo numero di pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio
sembrerebbe che i soggetti con mutazione Y2O3X e A149P rispetto a quelli con mutazione
A174D presentano una maggiore tolleranza a piccole quantità di fruttosio presenti nella dieta.
Nei bambini con IEF la gravità dei sintomi correla con l’età di esposizione al fruttosio: più
precoce è l’epoca di esposizione allo zucchero, più severa è la reazione.
La dieta
I centri di riferimento sono concordi nel vietare tassativamente tutti gli alimenti contenenti
zuccheri proibiti nei primi anni di vita. Alcuni centri, a beneficio di una dieta il più possibile
equilibrata, introducono negli anni alcuni alimenti con contenuto di fruttosio inferiore a 0,5g
per 100g di prodotto (es. sedano, funghi, spinaci, alcune varietà di fagioli, patate bianche,
avocado) o con contenuto tra 0,5 ed 1,0g per 100 di prodotto (es. asparagi, broccoli, cavolo,
cavolfiore, carciofi, porri, rapa, lattuga ceci).
Come sostenere la ricerca – donazioni
In Italia il contribuente può decidere di destinare il 5 per mille alle Associazioni di pazienti
fruttosemici per il finanziamento di progetti specifici.
In occasione della compilazione della dichiarazione dei redditi inserendo la p. iva dell’AIF
94211650638 verrà finanziata la ricerca e la divulgazione scientifica sulla fruttosemia. NON
COSTA NULLA!
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